Rifugio Tazzetti e col di Resta l’avventura del CAI di Pino Torinese
Domenica 24 luglio, un gruppo di soci della nostra sezione, è partito di buon ora da Malciaussia (1.805 m s.l.m.) per raggiungere il rifugio Tazzetti (2.642 m s.l.m) con più di 50 kg di attrezzatura e materiale fra cui la croce in ricordo di Andrea Guglielminetti da deporre al pian dei morti, sotto il col di Resta, sulla via che conduce al Rocciamelone.
Dopo un pranzo veloce, 5 dei soci hanno proseguito alla volta del pian dei morti (3.000 m s.l.m.), su sentiero reso ancora più impegnativo per il carico importante di materiale al seguito, per eseguire i lavori preliminari per il restauro del cippo e la predisposizione del basamento su cui posare la croce.
Tornati al rifugio, dopo una cena essenziale ma molto gradevole, il cielo terso e stellato ha accompagnato i discorsi fino all’ora del silenzio.
All’alba del giorno seguente, ci si rimette in marcia per raggiungere nuovamente il pian dei morti ed ultimare il montaggio della croce.
Raggiunto nuovamente il rifugio Tazzeti, consumato un pranzo delizioso proposto dai volontari che gestiscono il rifugio, ci si è rimessi in cammino per scendere al lago di Malciausia e tornare verso casa.
È stata un’impresa particolarmente impegnativa, soprattutto per alcuni, ma sicuramente è un’esperienza unica che rimarrà indelebile nei ricordi di tutti i presenti.
Ringraziamo chi ha contribuito con la sua esperienza a eseguire le opere murarie necessarie chi con un notevole sforzo fisico ha portato su e giù materiali ed attrezzature e quelli che con la loro presenza hanno sostenuto ed incoraggiato.
Un po’ di storia
Il 24 – 25 luglio alcuni membri del direttivo e alcuni soci del CAI di Pino Torinesesi recheranno al rifugio Tazzetti al fine di ripristinare il cippo, fatto erigere dai familiari, in memoria di Andrea Guglielminetti caduto il 25 agosto 1963 mentre risaliva il canalone ghiacciato alla destra della Punta delle Cavalle.
Come meta il giovane si era proposto la Punta Ribon, 3529 m, ad oriente del Rocciamelone. La via più diretta il canalone colla prima parte in neve scalinabile facilmente, ma salendo al colletto si incontrava il ghiaccio vivo e questo risulterà fatale per il giovane che imprudentemente che era privo di ramponi.
La morte dell’alpinista susciterà una gran risonanza essendo la famiglia molto conosciuta in Torino, in particolar modo lo zio di cui portava il nome e cognome, Andrea Guglielminetti era un noto esponente della dc piemontese e sarà successivamente sindaco della città.
Particolarmente difficile e rischioso risulterà il recupero della salma data la natura friabile delle rocce del canalone in fondo al quale era precipitato ai piedi di una cascata. Al recupero parteciperanno tutte le guide di Usseglio ed alcuni membri del soccorso alpino.
In sua memoria al Pian dei Morti, la famiglia volle innalzare un cippo sormontato da una croce che col tempo e l’ esposizione continua alle intemperie andò dispersa.
Alla nostra sezione del CAI di Pino Torinese veniva affidato dalla famiglia di Andrea il compito di ripristinare la stele e tra non molto, due settimane, una nuova croce verrà posizionata sul cippo a ricordare il tragico avvenimento.
Al rifugio Tazzetti è rimasta la piccozza del giovane alpinista a ricordo e a monito che la montagna va sempre affrontata in massima sicurezza. La montagna sta cambiando rapidamente, forse più rapidamente di quanto lo si pensasse e i rischi si fanno maggiori, per cui: Prudenza
La galleria di foto
Fotografie a cura di Giancarlo Vassallo, Lidia Re e Bruna Gilardi
1 Comment
Carla Aiassa · 5 August 2022 at 10:25
Siete stati bravi nel portare a termine l’impegno. Auguro a tutti buone e belle gite sulle nostre amate montagne. Un caro saluto da Carla.